Si è riunito sotto la presidenza di Andrea Beltratti il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, che ha approvato il resoconto intermedio consolidato al 31 marzo 2011 (1) . Il Gruppo anche nel primo trimestre del 2011 ha continuato a perseguire l’obiettivo prioritario della redditività sostenibile fondata sulle scelte strategiche riguardanti non solo i ricavi e i costi ma anche la liquidità, la solidità e il contenuto profilo di rischio, che hanno caratterizzato Intesa Sanpaolo in tutti gli esercizi dalla fusione.
Le conseguenti politiche gestionali hanno in particolare permesso a Intesa Sanpaolo di registrare nel primo trimestre del 2011, rispetto sia al quarto sia al primo trimestre del 2010: – interessi netti in linea, che risultano peraltro in miglioramento se si escludono i riflessi negativi di breve periodo derivanti dalla riduzione nel primo trimestre 2011 delle coperture dai rischi di tasso d’interesse, attuata per ottimizzare nell’orizzonte pluriennale del Piano di Impresa i benefici delle mutate tendenze degli interessi euribor; – costi operativi in diminuzione; – rettifiche su crediti in riduzione; – un risultato corrente al lordo delle imposte in significativa crescita.
Il che ha condotto alla generazione di un utile netto consolidato del Gruppo nel primo trimestre 2011 pari a 661 milioni di euro, in crescita del 30,9% rispetto ai 505 milioni del precedente trimestre e in flessione del 3,9% rispetto ai 688 milioni del primo trimestre 2010, che aveva peraltro beneficiato di 86 milioni di rilascio di imposte differite. L’utile netto consolidato normalizzato – calcolato escludendo le principali componenti non ricorrenti – è ammontato nel primo trimestre 2011 a 762 milioni di euro, in aumento del 57,1% rispetto ai 485 milioni del precedente trimestre e del 7,3% rispetto ai 710 milioni del primo trimestre 2010.
Il conto economico consolidato del primo trimestre 2011 (2) registra proventi operativi netti pari a 4.206 milioni di euro, in aumento dello 0,1% rispetto ai 4.203 milioni del quarto trimestre 2010 e in flessione dello 0,9% rispetto ai 4.245 milioni del primo trimestre 2010. In quest’ambito, nel primo trimestre 2011 gli interessi netti ammontano a 2.396 milioni, in linea con i 2.410 milioni del quarto trimestre 2010 e i 2.401 milioni del primo trimestre 2010.
Gli interessi netti risultano in aumento dello 0,4% rispetto al quarto trimestre 2010 e dell’ 1,3% rispetto al primo trimestre 2010, se si esclude l’effetto della riduzione delle coperture dal rischio di tasso d’interesse, che è stata attuata per ottimizzare nell’orizzonte pluriennale del Piano di Impresa i benefici delle mutate tendenze dei tassi euribor, ma che nel breve periodo si riflette negativamente sul conto economico. Gli interessi netti risultano in aumento del 2% rispetto al quarto trimestre 2010 se inoltre si normalizza il confronto per l’effetto stagionale del minor numero di giorni lavorativi.
Le commissioni nette sono pari a 1.394 milioni di euro, in flessione del 7,9% rispetto ai 1.514 milioni del quarto trimestre 2010 principalmente per effetto della decisione di non collocare obbligazioni di terzi nel primo trimestre 2011, delle commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2010 e del calo delle commissioni su finanziamenti concessi nell’ambito dell’attività di finanza strutturata; più in dettaglio, si registra una diminuzione delle commissioni da attività bancaria commerciale del 5,8% e delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,…) del 7,1%, nel cui ambito la riduzione della componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli è pari al 14,3% anche per effetto della decisione di non collocare obbligazioni di terzi nel primo trimestre 2011, quella relativa ai prodotti assicurativi al 5,1% e quella relativa al risparmio gestito al 5,7% anche per effetto di circa 24 milioni di euro di commissioni di performance registrate nel quarto trimestre 2010; inoltre, si registra un calo del 20% nelle commissioni su finanziamenti concessi, dovuto in particolare all’attività di finanza strutturata.
Il risultato dell’attività di negoziazione è pari a 278 milioni di euro, più che raddoppiato rispetto ai 122 milioni del quarto trimestre 2010, con la componente relativa alla clientela che cresce del 10,1% da 99 a 109 milioni, quella di capital markets e attività finanziarie AFS che scende da 48 a 22 milioni, quella dell’attività di proprietary trading e tesoreria che passa da un apporto negativo di 57 milioni a uno positivo di 120 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che flette da 32 a 26 milioni.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 821 miliardi di euro , in flessione dello 0,5% rispetto al 31 dicembre 2010 e dell’ 1,6% rispetto al 31 marzo 2010. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta ammonta a 418 miliardi, in flessione dell’ 1,7% rispetto al 31 dicembre 2010 e del 3% rispetto al 31 marzo 2010.
fonte dati MF-Gazzetta
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