Buone notizie sul fronte monetario. Ieri, il differenziale di rendimento tra i titoli decennali italiani e i benchmark tedeschi ha raggiunto un picco minimo da sei mesi, chiudendo a quota 313 punti base. Allo stesso tempo, i Bonos spagnoli hanno evidenziato un crollo del loro spread a 383 punti. E così, il rendimento di un BTp a dieci anni è sceso per la prima volta dal giugno 2011 sotto il 4,8%, mentre i Bonos decennali rendono intorno al 5,5%.
Un netto miglioramento, dovuto essenzialmente alla prevista richiesta prossima di aiuti da parte della Spagna all’Europa, così come per la volontà espressa dalla BCE di sostenere i corsi dei bond in difficoltà, qualora vi fosse un appello formale in tal senso. Non ultimo, il mancato declassamento dei titoli pubblici iberici l’altro ieri, con Moody’s che conferma il rating Baa3.
E il clima di rasserenamento sui mercati finanziari sta avendo buone ripercussioni sul collocamento del BTp Italia, il bond retail quadriennale, che il Tesoro propone per la terza volta in assoluto e quest’anno, dopo le emissioni di marzo e giugno. Ieri, le richieste sono state per 5 miliardi, portando a oltre dieci miliardi la domanda complessiva, quando ancora manca la giornata di oggi per completare il collocamento.
E’ già stato superato, quindi, l’esito positivo di marzo, quando si erano raccolti in tutto 7,3 miliardi. A giugno, poi, le richieste non avevano oltrepassato quota 1,74 miliardi, ma allora lo spread si attestava a circa 450 punti base. In effetti, il rendimento minimo garantito del 2,55% (a cui si aggiunge l’indice Foi per semestre) risulta in linea al BTp della scadenza più prossima all’ottobre 2016 sul mercato secondario, ossia quello che giunge a maturità a settembre 2016.
Esso rendeva ieri intorno al 3,48%, mentre stando alle previsioni di un Foi all’1,6% nei prossimi 12 mesi (0,8% circa per il semestre prossimo), il BTp Italia dovrebbe rendere intorno al 3, 40%.