Ad appena pochi giorni dall’annuncio, ecco che la società elettrica Enel ieri ha collocato sul mercato un bond in franchi svizzeri per il valore di 150 milioni di franchi, pari a 124 milioni di euro. L’obbligazione con scadenza dicembre 2018 ha raccolto ordini per un importo doppio e a un rendimento di 230 punti base al di sopra del tasso midswap. L’operazione risulta coordinata dai due istituti elvetici Credit Suisse e Ubs.
L’emissione in franchi svizzeri è dovuta al fatto che Enel voglia raccogliere liquidità, rassicurando al contempo gli investitori che temono un tracollo dell’euro. Nella mattinata di ieri, gli analisti stimavano un rendimento del 2,875%, nettamente inferiore al rendimento di un’altra obbligazione sempre di Enel, che attualmente si attesta sul mercato secondario al 3,75%.
Ricordiamo che la società ha rating Bbb+ e outlook negativo per Fitch, Baa1 e outlook stabile per Moody’s e Bbb+ e outlook stabile per Standard & Poor’s.
Grazie alla riforma elettrica in Spagna, che dovrebbe impattare positivamente sui margini della controllata Endesa, gli analisti di Intermonte hanno rivisto al rialzo del 4% l’utile per il quadriennio 2012-2015 (da 0,15 a 0,16 euro per azione), alzando il target price da 2,9 a 3,6 euro e hanno confermato il giudizio “outperform”, nel senso che ritengono che il titolo avrà un andamento migliore della media del mercato.
Analoga la decisione di Nomura, che ha alzato il target price da 2,45 a 2,70 euro, sebbene al contempo suggerisca di ridurre l’esposizione del titolo in portafoglio.
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