E’ stata completata con un successo oltre le attese l’emissione dell’obbligazione Telecom Italia di ieri da un miliardo. In poco più di tre ore sono stati raccolti ordini per 6,5 miliardi, con la conseguenza che il rendimento del collocamento si è attestato 295 punti base sopra il tasso midswap, contro una previsione di +310-320 bp. Il bond stacca una cedola del 4% e il prezzo di collocamento è stato di 99,184. La data di regolamento è il 21 dicembre 2012, mentre arriva a scadenza il 20 gennaio 2020. Si tratta, quindi, di un bond a 7 anni.
L’80% dei 400 investitori che hanno sottoscritto l’obbligazione sono banche, assicurazioni e asset management stranieri. Il bond è andato così a ruba, che subito dopo la sua emissione si è registrato un ulteriore restringimento dello spread sul mercato secondario di 9 punti base.
La cedola offerta dalla compagnia è il minimo mai toccato sul mercato euro. Con questa operazione, Telecom fa scendere al 5% il suo costo medio di rifinanziamento di quest’anno, inferiore al 5,4% medio dell’indebitamento totale a settembre 2012.
Il gruppo ha sostenuto quest’anno rimborsi di debiti in scadenza per 4,5 miliardi, mentre sono previsti altri 4,5 miliardi di esborsi nel 2013 e 5,3 miliardi nel 2014. Scadenze che risultano già coperte dai 7,5 miliardi di liquidità che la compagnia disponeva a fine settembre di quest’anno, oltre a un altrettanto importo derivante da linee bancarie non utilizzate.
Le banche di collocamento del bond sono state Barclays, Bnp Paribas, Credit Suisse, Goldman Sachs, JP Morgan e Unicredit. Ricordiamo che il titolo ha rating Baa2 per Moody’s, BBB per Standard & Poor’s e Fitch.