E’ andata bene l’asta dei BTp a cinque e a dieci anni, collocati ieri dal Tesoro per un importo complessivo di quasi 6 miliardi. In particolare, sono stati emessi titoli con scadenza maggio 2017 per un controvalore di 2,5 miliardi e titoli a scadenza settembre 2022 per 3,25 miliardi.
In entrambi i casi, i rendimenti lordi esitati sono risultati in calo, con i primi che hanno offerto un 4,18%, in lieve discesa dal 4,19% dell’asta di febbraio. Più pronunciato il calo sul decennale, dove il rendimento è passato dal 5,5% di un mese fa al 5,24%.
Tuttavia, nonostante l’esito positivo, sul mercato secondario dei nostri titoli di stato il differenziale di rendimento con i Bund tedeschi sul decennale si è allargato fino a 338 punti base. Il motivo di un ritorno al pessimismo degli investitori sta principalmente nei numeri dell’economia reale, con l’Italia che nel 2012 sarà in recessione dell’1,6%, contro una crescita media europea dello 0,2%.
C’è poi la questione Grecia, che continua a scuotere gli operatori. Il premier George Papandreou ha espresso la convinzione che Atene resterà nell’Eurozona, ma allo stesso tempo non ha escluso che entro pochi mesi il suo Paese sarà costretto a chiedere nuovi aiuti.
Questo scenario comprometterebbe il salvataggio della Grecia, visto che nuovi aiuti sarebbero molto difficili da concedere per gli stati dell’Eurozona e sarebbe la conferma che il pur pesante taglio del valore nominale dei vecchi bond non sia stato in grado di mettere il Paese al riparo dal default.
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