Entro la prossima settimana, il presidente della compagnia catanese low cost WindJet, Antonino Pulvirenti, presenterà un piano al ministro dello Sviluppo, Corrado Passera. Lo ha dichiarato lo stesso patron, alla presentazione ieri del centrale uruguayano per il suo Catania Calcio. Secondo Pulvirenti, le opzioni a cui si sta lavorando sarebbero due: o accettare la legge Prodi-bis, ossia il commissariamento della società, oppure creare una newco, ossia una nuova compagnia, che sostituisca legalmente quella attuale.
Quest’ultima strada non si presenterebbe facile, visto che WindJet è oberata da debiti per 150 milioni, mentre 300 mila passeggeri risultano rimasti a terra, con oltre 800 lavoratori a rischiare il posto di lavoro, di cui 300 nell’indotto.
Pulvirenti ha invitato anche i dipendenti alla calma, mentre ha confermato la volontà di evitare che i siciliani siano scippati della loro compagnia aerea, come vorrebbero fare alcuni. Il riferimento sarebbe esplicito ad Alitalia, con cui le trattative sono sfumate giusto alla vigilia di Ferragosto, scatenando il caos negli scali.
L’associazione dei consumatori Adico ha annunciato il ricorso a un’azione collettiva per il risarcimento dei biglietti pagati, ma non goduti, dei sovrapprezzi pagati per viaggiare con altre compagnie e per le vacanze rovinate.
Tuona contro il presidente di WindJet anche il presidente dell’Enac, Vito Riggio, che ha affermato di non accettare i toni da sicilianista del Pulvirenti, essendo lui stesso un siciliano. “I siciliani hanno diritto a volare, non a una compagnia loro”, ha risposto Riggio, per cui “vale il diritto commerciale italiano, non quello siciliano”.
In ogni caso, se davvero si pensa a una newco, si dovrebbe ricorrere a capitali freschi e di soci nuovi. Sarà un’impresa trovarli.
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