Da stasera si riparte con l’approfondimento del piano Unipol, in particolare, su due punti specifici: la definizione del concambio e la ristrutturazione dei debiti della holding Premafin. Il consiglio di amministrazione di Fondiaria Sai darà il via al nuovo giro di vertici dei board delle società interessate.
Il primo nodo da sciogliere è il valore di concambio. Unipol mira a detenere il 66,7% del gruppo che nascerebbe dalla fusione a quattro delle società (Unipol, Premafin, FonSai, Milano Assicurazioni). FonSai sarebbe per una quota di Bologna, compresa tra il 55% per il comitato degli amministratori indipendenti e il 60% circa del cda.
Altro capitolo delicato riguarda i 368 milioni di debiti Premafin. Ad oggi, il piano approvato anche dalle banche creditrici e proposto da Unipol prevede che 225 milioni siano trasformati in un prestito convertendo da parte delle banche, altri 75 milioni da parte di Unipol, mentre i restanti 143 milioni sarebbero riscadenzati.
Adesso, l’ultima opzione che circola sarebbe per una trasformazione del 100% dei debiti nel prestito convertendo, in modo che la holding si presenti al processo di fusione senza indebitamento e stoppando così le critiche di chi vede nell’operazione il rischio che i debiti siano scaricati sulle compagnie assicurative a valle.
Questo dovrebbe anche agevolare le autorizzazioni di Isvap e Consob, con la possibilità che la prima consideri il piano un’operazione di salvataggio e la seconda ne prenda atto, evitando di chiedere a Unipol il lancio di un’Opa obbligatoria su FonSai.
In ogni caso, pare che entro domani si dovrebbe cercare di chiudere la girandola degli incontri e delle discussioni, quando sarà prevista l’assemblea dei soci FonSai su nomine e bilancio 2011.