Il titolo Moncler è letteralmente esploso nella prima seduta di contrattazioni a Piazza Affari. Poco prima delle ore 13, le azioni segnavano un rialzo del 41,86% a 14,47 euro, dopo che sono stati sfiorati aumenti fino a 14,80 euro. Il prezzo fissato per il debutto era di 10,20 euro. Sono state scambiate oltre 21 milioni di azioni Moncler, ossia quasi un terzo del totale di 66,82 milioni poste in vendita complessivamente e che nei prossimi giorni dovrebbero aumentare di una decina di milioni, in seguito all’esercizio della “greenshoe”.
A questo punto, la società che produce abbigliamento sportivo e casual, tra cui i famosi piumini, viene valutata 3,6 miliardi, superiore ai 2,55 miliardi della valutazione massima fissata in fase di IPO. Ricordiamo che le richieste sono state di 27 volte maggiori all’offerta e il 90% delle azioni Moncler è stato riservato agli investitori istituzionali. Dei 744 di questi ultimi, solo 164 hanno potuto ottenere i titoli, di cui 10 italiani e 154 esteri. Sul mercato è stato allocato circa un terzo dell’intero capitale.
Hanno di che sorridere gli azionisti già presenti nel capitale e quelli che sono riusciti ad accaparrarsi le azioni in fase di IPO. Eurazeo, ad esempio, ha comprato due anni fa il 45% di Moncler su una valutazione di 1,2 miliardi di euro della società, quando oggi in borsa ne vale tre volte in più.
E anche la Tip di Gianni Tamburi ha acquistato prima dell’IPO il 14% di Ruffini Partecipazioni, la holding che detiene il 32% di Moncler, sulla base di una valutazione della società di 2,3 miliardi, un terzo in meno al valore di stamane a Piazza Affari. Certo, non che la festa in borsa sia priva di rischi. Qualcuno parla già di “bolla del lusso”.