Cade, l’Antitrust brasiliano, ha comminato una sanzione pari a 15 milioni di reais (5 milioni di euro) a Telefonica e di 1 milione di reais (330 mila euro) a Tim Brasil, in relazione alla salita della prima in Telco, la holding di controllo di Telecom Italia al 22,4%. La decisione è stata presa, in considerazione del fatto che la compagnia spagnola controlla Vivo, primo operatore mobile in Brasile, mentre Tim Brasil, controllato da Telecom, a sua volta è il secondo operatore brasiliano. Salendo in Telco, quindi, Telefonica si ritroverebbe a controllare ora anche Tim Brasil, ossia i primi due operatori nel paese, contravvenendo alle regole antitrust carioca e a quanto intimato dalla stessa Cade in passato.
Pertanto, a Telefonica è stata indicata un’alternativa: o si diluisce in Vivo, facendo entrare un nuovo socio o riduce la sua partecipazione in Telco.
A questo punto, la cessione di Tim Brasil da parte di Telecom potrebbe realizzarsi quanto prima, com’è già avvenuto nelle scorse settimane con Telecom Argentina. Tuttavia, in Italia è battaglia tra gli azionisti, con l’ex presidente Franco Bernabè che ha delegato il suo voto ad Asati, l’associazione dei piccoli azionisti, che in vista dell’assemblea del 20 dicembre ha appoggiato la mozione di Findim di Marco Fossati, oggi al 5% di Telecom, che chiede la revoca degli amministratori in quota Telco e dell’intero cda.
Difficile che la mozione passi, ma è un dato di fatto che Telefonica è molto osteggiata in Italia, perché la sua presenza in ascesa in Telco comporta la cessione di Tim Brasil, unico asset di Telecom in crescita per fatturato e numero di clienti.