Continuano le polemiche intorno a Telecom Italia. Il consigliere indipendente Luigi Zingales ha affermato che il prestito convertendo d 1,3 miliardi sarebbe stato emesso favorendo Telefonica. Infatti, la compagnia spagnola ha potuto godere del trattamento prioritario riservato ai soci, pur non essendo formalmente azionista, in quanto detiene il controllo di Telecom tramite la schermatura della holding Telco. E sempre Zingales ha affermato che gli spagnoli avrebbero avuto accesso a informazioni che non erano noti ad altri investitori, risultando preferita dalla compagnia, quando la domanda si era attestata a tre volte superiore l’offerta. La compagnia italiana ha risposto che il trattamento prioritario sarebbe stato garantito a Telefonica, in considerazione del fatto che si tratti di un socio indiretto e nella trasparenza.
La compagnia di Cesar Alierta ha sottoscritto 103 milioni del prestito, pari al 7,92% del totale. Ma questa mattina è arrivata una ulteriore presa di posizione contraria agli spagnoli da parte del proxy advisor Glass Lewiss, il quale ha invitato gli azionisti a votare in favore del punto messo all’ordine del giorno dalla Findim di Marco Fossati e che consiste nella richiesta di revoca del cda e degli amministratori in quota Telco.
Solo un paio di giorni fa, un altro proxy advisor, Iss, si era espresso in favore della mozione di Findim, giudicando la condotta del cda contraria agli interessi della compagnia e favorevole solo alla tutela degli interessi del socio di riferimento e di quelli ad esso legati.
L’assemblea si terrà il 20 di dicembre e le affermazioni di Zingales contro la compagnia, nonché la posizione ufficiale dell’ex presidente Franco Bernabè in favore dei piccoli azionisti potrebbero precludere a sorprese.