Il titolo Telecom Italia ha chiuso ieri la seduta in rialzo del 6,9% a 0,75 euro, dopo avere sfiorato un massimo di 0,764 euro. L’impennata è stata dovuta all’indiscrezione per cui i soci spagnoli di maggioranza Telefonica sarebbero in trattativa con un consorzio brasiliano per cedere Tim Brasil, oggi controllato dalla compagnia italiana. In particolare, si apprende che l’offerta dovrebbe arrivare entro un mese e prevederebbe la cessione a questo consorzio, composto dagli altri operatori presenti sul mercato mobile in Brasile, cioè da Claro di America Movil del messicano Carlos Slim, da Oi-Telemar, primo operatore di rete fissa nel paese sudamericano e quarto nella telefonia mobile e dalla stessa Telefonica con Vivo, primo operatore mobile.
L’operazione sarebbe la soluzione dei problemi degli spagnoli, i quali essendo a capo di Vivo, ma controllando adesso anche Tim Brasil, per il tramite di Telecom, dopo essere saliti nella holding di controllo della compagnia italiana (Telco), sono stati avvertiti dall’authority carioca, Cade, che l’unica alternativa a loro disposizione è disfarsi dell’uno o dell’altro asset, ma non potranno tenerli entrambi, in quanto sarebbe una restrizione della concorrenza.
L’attesa è adesso sul prezzo della cessione di Tim Brasil. Equita Sim riterrebbe equo 8 miliardi, inclusivi di un premio del 33% sul valore di mercato dell’asset, ma se la vendita dovesse essere a 9 miliardi, il titolo Telecom potrebbe essere prezzato a 4-5 centesimi di più. E c’è chi ipotizza che alla fine la cessione potrebbe avvenire, addirittura, a 10 miliardi di euro.
Telecom si priverebbe dell’unico suo asset in crescita per fatturato e numero di clienti, ma allo stesso tempo potrebbe utilizzare l’incasso per abbattere una parte del suo debito da 27 miliardi di euro e per rilanciare gli investimenti sul mercato domestico sulla fibra ottica.