S’infittisce la vicenda che ruota attorno alla delicata questione del salvataggio della holding finanziaria dei Ligresti. La compagnia assicurativa bolognese delle coop, Unipol, ha presentato nei giorni scorsi un esposto alla Consob, affinché essa verifichi la possibile sussistenza di opacità nelle informazioni che riguardano il titolo Fondiaria Sai.
L’esposto fa riferimento al fatto che il titolo è letteralmente esploso nelle ultime settimane, guadagnando circa il 175% in quindici sedute. E’ già passato di mano nello stesso periodo il 30% del capitale FonSai, a dimostrazione, secondo Unipol, che dietro ci possano essere movimenti non chiari di rastrellamento, magari sulla base di informazioni ignote al mercato.
Lo scontro è evidente ed è diretto ad attaccare le società Sator di Matteo Arpe e Palladio Finanziaria di Roberto Meneguzzo. I due hanno messo sù un patto di consultazione, aperto anche a terzi potenziali soggetti, con lo scopo di rastrellare una percentuale determinante di azioni, da fare valere in sede di assemblea straordinaria il prossimo 19 marzo, tentando di bloccare il piano di fusione di Bologna e cercando di scalare la compagnia.
E si è appreso che Sator e Palladio hanno depositato un’offerta anche su Premafin, del valore di 500 milioni, di cui 450 milioni rivolta agli investitori e 50 milioni agli stessi azionisti Premafin. Si tratta della sottoscrizione riservata dell’aumento di capitale della holding. L’offerta sarà valida fino all’8 marzo ed è subordinata a determinate condizioni.
Una di queste riguarda il prezzo delle nuove azioni, che dovrebbe essere tale da consentire alla fine dell’operazione che gli investitori detengano almeno il 60% del capitale ordinario. Un’altra condizione è che la Consob escluda l’Opa obbligatoria su Premafin e sulle controllate FonSai e Milano Assicurazioni.