Il titolo Saipem vola nella mattinata di oggi a Piazza Affari, guadagnando oltre il 2,5% a 18,12 euro, dopo che alcune indiscrezioni di Milano Finanza hanno riportato la voce che la società norvegese Seadrill sarebbe interessata a rilevare la divisione drilling offshore, cioè le attività riguardanti le perforazioni marine, con particolare interesse per quelle in acque profonde. Saipem potrebbe cedere tale divisione a 3,9 miliardi, ossia intorno a 6,5 volte l’Ebitda di 590 milioni della divisione, abbattendo il suo debito finanziario netto da 4,3 miliardi a soli 0,4 miliardi. E la società italiana potrebbe concentrarsi anche nella valorizzazione del business dell’altra divisione, l’Engineering & Construction, che quest’anno dovrebbe chiudere con un Ebitda negativo di 75 milioni.
Anche Eni, che controlla Saipem, beneficerebbe dell’operazione, in quanto consolida tutto il debito della controllata. La cessione della drilling offshore ne abbatterebbe il debito finanziario da 15,2 a 11,3 miliardi.
Saipem dovrebbe chiudere il 2013 con un Ebitda complessivo intorno a 520 milioni, mentre Seadrill capitalizza 22 miliardi di dollari e ha un fatturato di 5,1 miliardi ed Ebitda di 2,8 miliardi, mentre il suo debito è di 12,7 miliardi. Oltre alle dimensioni rilevanti, la società norvegese potrebbe trovare le risorse per acquisire la divisione perforazioni marine di Saipem, grazie all’IPO negli USA di Nadl, controllata al 75%.
Gli analisti di Equita ritengono positivo l’affare per Saipem, ma allo stesso tempo assegnano all’operazione meno del 50% di probabilità che si realizzi. Il loro target price è 18,60 euro e il rating hold, mentre per Mediobanca sono rispettivamente a 20,60 euro e outperform.
Eni non sembra risentire positivamente delle voci di cessioni, subendo nella mattinata un calo dello 0,4% a Piazza Affari.