L’aumento di capitale di Rcs è stato sottoscritto quasi all’85%. In particolare, dei 400 milioni della parte ordinaria, la sottoscrizione è stata pari all’84,95%, mentre dei 21 milioni di azioni di risparmio, ne sono state sottoscritte il 95,5%. In totale, quindi, la sottoscrizione ha ammontato a 360 milioni di euro, di cui 340 milioni riguardanti le azioni ordinarie. Resta un 15% di diritti inoptati di Rcs, che sarà messo all’asta a partire dalla seduta del prossimo mercoledì e per cinque sedute consecutive. Nel caso in cui rimarranno ancora azioni inoptate, interverrà il consorzio di garanzia. Ma a differenza del previsto, la battaglia si sposta ora proprio in sede di acquisto dell’inoptato, in seguito alla battaglia che si è scatenata tra la Fiat di John Elkann e Diego Della Valle per la conquista dell’azionariato di controllo.
Fiat ha annunciato nei giorni scorsi di avere acquistato diritti di opzione per arrivare dal 10% al 20,135% di Rcs. Diego Della Valle, che possedeva pre-aumento l’8,74%, aveva in un primo momento annunciato solo la sottoscrizione pro-quota dell’aumento, salvo negli ultimissimi giorni sorprendere con una dichiarazione, per la quale egli acquisterà tutto l’inoptato. Se così fosse, il patron di Tod’s aggiungerebbe al suo pacchetto un altro 11,2% e arriverebbe alla stessa quota di Fiat, dando vita a una battaglia dall’esito imprevedibile per il controllo di Rcs.
Della Valle, infatti, non fa parte del patto di sindacato, di cui è socio Fiat. Sarebbero interessanti, quindi, le azioni degli altri soci, a partire da Mediobanca, che al momento sarebbe il secondo azionista con il 15,14%.
Ieri, il titolo ha chiuso in ribasso dell’1,28% a 1,23 euro, in linea con il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni a 1,235 euro. Così, il valore del diritto risulta quasi azzerato.