Mediobanca, in qualità di advisor, ha dato parere favorevole all’operazione, con cui Parmalat acquisirà Lactalis American Group, la controllata del Gruppo Lactalis della famiglia francese Besnier e che detiene l’esclusiva per il gruppo nella distribuzione di latte e prodotti derivati verso le Americhe. Così, il tesoretto, ossia il cash lasciato da Enrico Bondi, dovrebbe scendere da 1,5 miliardi a 796,6 milioni di euro.
Infatti, la scorsa settimana, il cda di Collecchio ha dato il via libera all’acquisizione entro luglio a un prezzo pari a 9,5 volte il margine operativo lordo della Lactalis A.G., per un esborso complessivo che dovrebbe essere non inferiore a 760 milioni di dollari, ma non superiore a 960 milioni. Fermo restando, tuttavia, che qualora l’ultimo Mol disponibile fosse pronosticato diverso dai 95,2 milioni di dollari, il prezzo sarebbe rettificato, all’interno del range suddetto.
Il piano si basa sui valori del 2011 e dovrebbe determinare sinergie per 35 milioni di dollari all’anno, a partire dal 2014, con investimenti di 12 milioni all’anno. Il fatturato post-fusione sarebbe di almeno 5,2 miliardi, di cui 4,5 miliardi della sola Parmalat; l’Ebitda di 433,6 milioni e l’utile di 188,5 milioni.
Mediobanca, inoltre, assegna alla Lactalis American Group una valutazione compresa tra 787 milioni e un miliardo. Tuttavia, non mancano le polemiche sul dimezzamento del tesoretto cash, così come più di un analista fa notare come il prezzo dell’acquisizione sarebbe un pò troppo alto, in relazione all’Ebitda.
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