Ci sarebbero pronte due cordate, una nazionale e un’altra straniera, pronte a rilevare la quota ancora in mano alla Fondazione, pari al 33% circa di MPS. Ne dà notizia il Sole 24 Ore, secondo cui la prima sarebbe guidata dalla Cariplo di Giuseppe Guzzetti e ne farebbero parte anche la Fondazione Cariverona, la Compagnia Sanpaolo e la Cassa di Risparmio di Lucca, oltre ad altre fondazioni minori.
Questa nascerebbe su pressione della Banca d’Italia e del Tesoro, che sperano l’operazione di cessione della quota MPS da parte della Fondazione si concluda al più presto, in modo da potere iniziare a dare vita all’aumento di capitale da 3 miliardi di euro.
Della cordata straniera, invece, farebbero parte il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar, oltre a Pamplona, quest’ultimo con capitali russi.
Non è la prima volta che si fanno questi nomi, ma nelle scorse settimane era arrivata la smentita delle Fondazioni, anche perché non sarebbe stato trovato con Palazzo Sansedoni un accordo sul prezzo di cessione delle azioni. Le prime avrebbero voluto acquistare a 14 centesimi, quando il titolo MPS quotava a Piazza Affari un paio di centesimi in più.
In ogni caso, il prezzo di vendita dovrà essere compreso tra i 5 centesimi a cui si ipotizza avverrà l’emissione delle nuove azioni in fase di aumento e il prezzo di mercato. Nonostante non sia economicamente conveniente acquisire la quota pre-aumento, potendosi rilevare a un prezzo inferiore successivamente, è pur vero che appropriarsi della quota di controllo di MPS risulta essere un’operazione strategicamente importante e richiede il pagamento di un premio.