La storia dell’amore difficile tra il gruppo televisivo italiano Mediaset e la casa olandese di produzione Endemol è ufficialmente finita. Iniziata nel 2007, quando Piersilvio Berlusconi, attuale vice-presidente, volle entrare nell’affare con Cyrte, che fa capo al creatore della società, nonché con la banca d’affari Goldman Sachs, sin da subito si è intuito che l’affare era andato a male.
Endemol risultava gravata da 2,1 miliardi di debiti e ora scesi a 500 milioni, per via dell’operazione di salvataggio, mentre produceva negli anni sempre meno cassa e utili, per via anche di un certo inaridimento nella ideazione di nuovi format e per l’assenza, forse, di una strategia industriale chiara, che era ciò su cui puntavano gli italiani di Mediaset. Endemol produce, tra gli altri, programmi di successo, come “Il Grande Fratello”, “La Prova del Cuoco”, “Chi ha incastrato Peter Pan?”.
Ieri, Mediaset ha deciso di vendere la sua quota di debito senior, corrispondente a un capitale del 6%, qualora fosse stato convertito in equity, ottenendo una liquidità di 72 milioni. Tale valore corrisponde a una valutazione complessiva della società olandese di circa 1,2 miliardi, ossia superiore al miliardo che a novembre era stato offerto dall’americana Time Warner.
Già in sede di bilancio, la quota in Endemol non era stata valutata sulla base del suo patrimonio netto contabile, bensì come “partecipazione disponibile alla vendita” e pari a zero sul bilancio 2010.
La cessione della quota rientra all’interno di un processo di riorganizzazione aziendale, che vedrà Mediaset impegnata nel prossimo triennio a tagliare costi per 250 milioni. Chissà, però, che l’esito positivo di Endemol non possa porre un argine ai tagli, consentendo a Cologno Monzese di avere risorse fresche per nuovi investimenti.