E’ iniziata ieri l’offerta pubblica di acquisto di Salini sulle azioni Impregilo. Si potranno cedere i titoli al prezzo di 4 euro cadauno, in perfetta linea con quello esitato ieri a Piazza Affari. Secondo gli analisti, tale valore di offerta sarebbe già comprensivo della maxi-cedola da 600 milioni, che sarà staccata in primavera e che così sarebbe pari a 1,50 euro per azione. L’operazione è valida fino al 12 aprile. Fino a quel giorno, i soci potranno cedere i titoli in loro possesso ai Salini. Quasi nulle le speranze di una contro-Opa da parte dei Gavio, gli altri soci forti di Impregilo, ma battuti la scorsa estate dai costruttori romani, perdendo il controllo della società, pur in possesso di una quota del 29,9%.
L’obiettivo di Salini è l’acquisizione della maggioranza assoluta del capitale e considerando che già i romani sono in possesso del 29,9%, basta loro un altro 21% circa. Se i Gavio aderissero all’offerta, essi avrebbero in un sol colpo il 60% del capitale in Impregilo.
Ma poiché l’obiettivo ambizioso consiste nella fusione tra Salini e Impregilo e tenendo presente che ciò passa per una delibera assembleare con il favore di almeno i due terzi del capitale, il vero target resta il 67%, quota che Salini potrà raggiungere agevolmente se i Gavio cedessero loro l’intera quota.
Si consideri, infine, che qualora l’offerente si ritrovasse alla fine dell’operazione con una quota pari ad almeno il 95% del capitale, la Consob lo obbligherebbe ad acquisire anche il residuo flottante a un prezzo da essa stabilito, sebbene pare che sia intenzione di Salini, a quel punto, varare un aumento di capitale, per ripristinare una quota sufficiente di flottante, evitando il delisting da Piazza Affari.