L’assemblea dei soci di Fondiaria Sai è stata convocata per oggi dal commissario “ad acta”, Matteo Caratozzolo, al fine di discutere sulla delibera per l’approvazione dell’azione di responsabilità contro l’ex socio di controllo Salvatore Ligresti, i suoi figli Giulia, Jonella e Paolo e 19 amministratori della passata gestione. Si tratta di un voto delicatissimo, perché in gioco c’è la stessa fusione tra la compagnia e la controllante Unipol. Bologna ha, infatti, accordato ai 19 amministratori il diritto di manleva, tramite un contratto firmato lo scorso anno e che inizialmente prevedeva lo stesso trattamento privilegiato anche verso la famiglia Ligresti.
Quindi, se oggi Unipol votasse in assemblea per l’azione di responsabilità, violerebbe l’accordo e potrebbe essere chiamata essa stessa a risarcire del danno gli ex manager. In sostanza, Bologna voterebbe contro se stessa.
Tuttavia, se dovesse pronunciarsi contro l’azione risarcitoria, la Consob potrebbe costringerla a lanciare un’Opa obbligatoria sulle azioni di minoranza in FonSai, dato che da tale obbligo era stata esentata solo per la cancellazione del diritto di manleva verso i Ligresti. Ed essendo il documento unico, non è possibile scindere la posizione della famiglia da quelli dei loro dirigenti.
Per questo, è probabile che Unipol non si presenterà in assemblea, in modo da evitare di esporsi in un senso o nell’altro. Anche se questo stesso comportamento potrebbe essere un pretesto per una delle parti per attaccare Bologna e costringerla a una posizione difensiva nelle prossime settimane. In ogni caso, l’eventuale diserzione lascerebbe spazio ai soci di minoranza come Sator e Palladio, i quali oggi potrebbero fare qualche “sgambetto” alla mai amata compagnia emiliana.