Con una mossa a sorpresa, il consorzio bancario di garanzia per le ricapitalizzazioni di Unipol e Fondiaria Sai ha annunciato di avere venduto il pacchetto di titoli di quest’ultima, che gli era rimasto accollato, a causa dei diritti inoptati. Trattasi di 197,7 milioni di azioni ordinarie, vendute poco sopra a un euro ciascuna, ossia a un prezzo superiore a quello di sottoscrizione, pari a un euro.
Quanto alle azioni di risparmio, Unipol si era accollata l’onere di sottoscrivere il 100% dei relativi diritti rimasti inoptati, pertanto, la copertura dei titoli FonSai può ora dirsi completa.
A questo punto, restano da vendere le sole azioni Unipol, per un ammontare complessivo di 176,2 milioni, di cui 86 milioni relativi ad azioni ordinarie e 90,2 ad azioni privilegiate.
Ricordiamo che il consorzio risulta guidato da Mediobanca, l’istituto che vanta i maggiori crediti verso le due compagnie. Le altre banche sono Barclays, Credit Suisse, Deutsche Bank, Nomura, Ubs e Unicredit, mentre Banca Akros, Aletti, Carige e Centrobanca sono intervenuti in qualità di joint bookrunners.
Nei giorni scorsi era trapelata una certa preoccupazione negli ambienti finanziari, relativa a un possibile tonfo dei titoli FonSai e Unipol, qualora le banche non avessero coordinate le vendite dell’inoptato e si fossero precipitate tutte a vendere. In più, c’era il problema di Mediobanca, chiamata a cedere il pacchetto in suo possesso entro dicembre, per non incorrere in sanzioni dell’Antitrust.
Tuttavia, complice anche la crescita delle azioni in borsa, la loro dismissione è stata più agevole del previsto. Oggi, le due compagnie capitalizzano 3-4 volte gli utili, a fronte di una previsione di 7-8 volte da parte del consorzio. Molto interessati agli acquisti si sono dimostrati, in particolare, gli investitori anglosassoni, sebbene non ci siano stati investimenti molto concentrati. Le quote, pertanto, risultano abbastanza frammentate tra diversi soci.