L’autorità di vigilanza Consob ha comunicato ad Unipol la sua decisione sul quesito postale lo scorso 20 febbraio, in merito all’esclusione dell’Opa obbligatoria su Premafin e Fondiaria Sai. La commissione ha disposto quanto segue: Unipol non è obbligata a lanciare un’offerta obbligatoria sulle azioni rimanenti di Premafin e di FonSai, mentre nessuna decisione si ha al momento su Milano Assicurazioni.
L’esclusione dell’Opa si ha sia per successivamente all’ingresso di Unipol nel capitale di Premafin, per via della ricapitalizzazione riservata di 400 milioni; sia successivamente alla fusione. Ma in entrambi i casi, è necessario il verificarsi di determinante condizioni.
Nel primo caso, L’Opa potrà essere evitata, a patto che Unipol elimini quelle clausole contrattuali, con cui si è impegnata ad assicurare ai dirigenti Premafin l’esclusione anche futura da qualsiasi responsabilità, in merito alla gestione. Inoltre, continua Consob, l’autorità si riserva di valutare l’ipotesi di un’Opa anche nel caso in cui i soci Premafin dovessero avvalersi del diritto di recesso.
In sostanza, l’authority non intende garantire i Ligresti e i loro dirigenti da eventuali azioni, tese ad accertare le loro responsabilità. In più, l’Opa potrà essere esclusa, in seguito alla fusione a quattro tra le società, solo se l’Isvap accerterà che ciò sia in conformità con quanto richiesto. In soldoni, solo se l’Isvap riterrà che tale operazione si possa configurare come salvataggio.
La decisione sembra perfettamente in linea con le previsioni, così come in relazione a Milano Assicurazioni, su cui probabilmente sarà, invece, richiesto di procedere a un’offerta obbligatoria, per via della sua peculiare situazione, che la vede non oberata da debiti, di cui si caricherebbe per via della fusione.
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