Novità clamorosa nella vicenda del piano di fusione tra Unipol e Fondiaria Sai. Per la terza volta nella sua storia, l’Antitrust ha annunciato di avere fatto ricorso all’articolo 17 della legge sulla concorrenza, ordinando a Unipol e agli altri soggetti coinvolti nell’operazione di fermare il piano di fusione e qualsiasi altra operazione prodromica ad essa.
Secondo l’authority, la fusione tra Ugf e FonSai porterebbe a una posizione dominante nel segmento Rc Auto, con la concentrazione post-fusione del 50% della raccolta premi sul mercato. Anche nel segmento vita si registrerebbe una posizione dominante, con il 27% di quota nella raccolta premi, seguita dal 16% di Generali.
In entrambi i casi, Generali sarebbe il secondo “market maker” e anche in considerazione di questo dato l’autorità ha deciso per uno stop. Infatti, come era stato già rivelato dai controfferenti Sator e Palladio, Mediobanca si troverebbe nella doppia posizione di regista del piano Unipol, mentre controlla di fatto anche Generali.
Per questa ragione, l’Antitrust ha eccepito che in caso di fusione, non ci sarebbero più stimoli a strategie concorrenziali, imponendo uno stop di 45 giorni, seguito da altri 30 giorni, necessari per approfondire l’operazione e poi sottoporla all’attenzione e alle valutazioni anche dell’Isvap.
Nel caso in cui i soggetti non si attenessero allo stop, la multa arriverebbe al 10% della raccolta. Si tratta della terza volta in 22 anni di storia. Le prime due risalgono entrambe al 2002, quando si ordinò la sospensione tra Tele+ e Stream TV e poi tra Autogrill e Ristop.
Adesso, il piano Unipol rischia seriamente di dovere essere totalmente riscritto, mentre si consolidano le ragioni e le posizioni dell’offerta alternativa, quella lanciata da Sator di Matteo Arpe e Palladio Finanziaria di Roberto Meneguzzo, in scadenza al 30 aprile.