Ieri, il Financial Times ha pubblicato una notizia, secondo la quale il commissario alla Concorrenza, Joachim Almunia, avrebbe radunato a Bruxelles i big del settore telecomunicazioni in Europa, come Telecom Italia, Deutsche Telekom, France Telecom e Telefonica, prospettando loro la via di un’unica rete infrastrutturale europea, al fine di tenere testa alla concorrenza che viene da fuori del nostro continente e anche per rendere il servizio più efficiente. Pare che all’incontro, le compagnie abbiano espresso frustrazione per il trend continuo dei loro ricavi e margini in calo, lasciandosi con la volontà di riflettere sull’idea.
Una rete unica avrebbe l’obiettivo di superare l’eccessiva frammentazione dei mercati UE, dove operano ben 160 compagnie, quando negli USA e in Cina il mercato è nelle mani di 3-4 operatori.
Grazie alle sinergie operative e alla creazione di una newco a cui affidare la rete e i debiti per la sua costruzione, si spera di migliorare le condizioni di accesso ai finanziamenti pubblici e privati, nonché di potere abbassare i prezzi per i consumatori europei, i quali godrebbero così di tariffe uniche e non poi segmentate a livello nazionale.
Tuttavia, le difficoltà non sarebbero poche, sia da un punto di vista normativo che tecnologico, dato che le legislazioni che regolano la materia sono diverse di stato in stato, così come ogni rete gode di caratteristiche tecniche abbastanza variegate, tali da non consentire, stando agli analisti di Banca Akros, sinergie operative, laddove si arrivasse alla rete unica.
In ogni caso, Telecom Italia sarebbe la più avvantaggiata, secondo gli analisti, in quanto avrebbe già elaborato nei mesi scorsi un suo dossier per lo scorporo tra rete e servizio e potrebbe spuntare commissioni più alte e godere di una normativa più favorevole. Non è casuale, quindi, che ieri il titolo a Piazza Affari è letteralmente volato, chiudendo con un rialzo del 9% a 0,757 euro.