Sono ottimi i risultati di Google, che ha pubblicato i dati del primo trimestre dell’anno. La società ha aumentato i ricavi netti del 24% a quota 10,65 miliardi di dollari, mentre i profitti netti (Gaap) sono cresciuti a 2,89 miliardi dagli 1,8 miliardi di un anno prima (+61%). L’utile per azione sale così da 5,51 a 8,75 dollari.
A Wall Street, il titolo ha reagito con una crescita del 6%, ma poteva andare anche meglio, visto che a frenare la corsa avrebbe contribuito l’annuncio del cosiddetto “split”. Saranno, cioè, emesse azioni senza diritto di voto, nel rapporto di un’azione per ogni titolo ordinario già detenuto.
Negli USA, questa categoria di azioni non è generalmente accolta molto bene dagli investitori, perché presuppone il mantenimento degli assetti proprietari in una company, a discapito della vivacità del mercato.
E i fondatori Larry Page e Sergey Brin hanno spiegato che tale decisione sarebbe maturata proprio per mantenere la struttura aziendale nel lungo termine. Tutto sommato, va detto, il mercato non ha neppure tanto da recriminare, perché tutti concordano sul fatto che sia un bene che la proprietà e le decisioni sul futuro di Google continuino ad essere di loro spettanza.
E’ cresciuta anche la quota di fatturato maturata al di fuori degli USA, che passa dal 53% al 54% a 5,77 miliardi. Un’altra buona notizia è la crescita del numero degli utenti del social network Google+, che arriva a 170 milioni, anche se sarà cosa molto difficile insidiare il primato indiscusso di Facebook.
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