E’ arrivato il gran giorno per Twitter, la società di microblogging, che oggi sbarca in borsa al New York Stock Exchange di Wall Street, snobbando il Nasdaq, in cui è quotata Facebook. Ma la novità delle ultime ore è che l’IPO sarà superiore alle attese, perché il prezzo del debutto delle azioni è stato rivisto ancora una volta al rialzo e fissato alla fine a 26 dollari. E pensare che fino a qualche giorno fa era prevista una forbice tra 17 e 20 dollari, poi innalzata a 23-25 dollari e dopo ancora a 25-28 dollari. Considerando che Twitter emetterà 70 milioni di azioni e che esiste un’opzione per la “greenshoe” di 10,5 milioni di azioni, la massa dei titoli in vendita al Nyse potrebbe arrivare a 80,5 milioni in tutto, per una raccolta potenziale fino a 2,1 miliardi di dollari. E la società verrebbe così valutata intorno ai 18 miliardi.
Twitter ha prodotto nel 2012 un fatturato di 317 milioni, ma ha riportato perdite per quasi 80 milioni. Nei primi 9 mesi del 2013, il fatturato è già impennato a 422 milioni, ma anche il passivo è aumentato a 134 milioni.
Questa è l’unica grande incognita della società dei cinguettii, se sia o meno capace di produrre utili ed entro quale arco di tempo. Goldman Sachs, ad esempio, prevede ricavi in crescita del 32% nel 2015 e la stima potrebbe essere attendibile, visto che si tratta di una delle banche sottoscrittrici.
A questo punto, gli analisti si attendono un buon esordio del titolo, nonostante il ritocco all’insù del prezzo. Non dovrebbe registrarsi il tonfo di un anno e mezzo fa, quando dai 38 dollari dell’IPO, in poco tempo Facebook crollò fino ai 17 dollari.