La società di microblogging Twitter ha presentato la documentazione alla Sec per quotarsi in borsa. Da adesso, la creatura di Dick Costolo avrà tre settimane di tempo per iniziare il “roadshow”, mentre l’offerta potrebbe essere completata entro l’ultimo giovedì del mese di novembre, cioè per il Giorno del Ringraziamento. Ma se il mercato non fosse favorevole, Twitter potrebbe rinviare lo sbarco a Wall Street fino al prossimo anno. E grazie ai numeri contenuti nei documenti per l’IPO, scopriamo la situazione finanziaria della società, che ha chiuso l’esercizio 2012 con ricavi per 317 milioni di dollari (3 volte superiori a quelli del 2011 e 11 volte in più del 2010) e perdite per 79 milioni. Nel primo semestre di quest’anno, i ricavi ammontano già a 253 milioni e le perdite a 69 milioni.
Gli utenti attivi mensili sono aumentati in un anno del 44% a 218,3 milioni, Di questi, solo un terzo è degli USA, mentre i due terzi cinguettano dal resto del mondo. Tuttavia, soltanto per il 25% dei ricavi il contributo arriva al di fuori degli USA. L’85% del fatturato si ha grazie alla pubblicità e il 65% arriva dal mobile. Twitter ha in cassa 376 milioni di liquidità per investimenti a breve.
La società è stata fondata da Dick Costolo nel 2006 e il primo tweet risale al 21 marzo di quell’anno, inviato proprio dal fondatore e ad di Twitter. Da allora, calcola Dashburst, sarebbero stati inviati 170 miliardi di tweet. L’utente medio ha 208 follower e trascorre sul sito 170 minuti al mese.
Quanto all’entità dell’IPO, essa dovrebbe essere di un miliardo. E’ volontà del management dare vita a una quotazione di basso profilo, al fine di evitare il flop di Facebook, che soltanto da poche settimane è riuscita a portarsi ai livelli del prezzo della quotazioni del maggio 2012.
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