Twitter si prepara a sbarcare in borsa già ai primi di novembre, dopo una “roadshow” che potrebbe partire il 25 ottobre. La società di microblogging di 140 caratteri ha scelto il New York Stock Exchange (Nyse) per la quotazione, contrariamente alle attese per una richiesta di ammissione al Nasdaq, il listino tecnologico di cui fa parte Facebook. Invece, ieri è arrivata la sorpresa. Il Nyse vanta già altre società tecnologiche al suo interno, come LinkedIn, Pandora e Yelp. Delusi gli operatori del Nasdaq, anche se pare che proprio la cattiva performance di Facebook dopo l’IPO del maggio 2012 avrebbe spinto l’ad Dick Costolo a preferire il Nyse. Un modo sia per distinguersi dal più importante social network al mondo, sia per evitare che si ripetano quegli errori tecnici che nel primo giorno di contrattazioni crearono un anno e mezzo fa tanti problemi.
Twitter si quoterà con l’acronimo TWTR. Intanto, la società ha presentato i conti del terzo trimestre, affatto positivi. Se da un lato sono raddoppiati i ricavi rispetto allo stesso trimestre del 2012 (+100%), portandosi a 168,6 milioni di dollari dagli 82,3 milioni, tuttavia, non solo si registra una tendenza minore alla crescita (+190% nel 2012), ma il rosso dei conti triplica dai 21,6 milioni del 2012 ai 64,6 milioni dello stesso periodo di quest’anno.
Gli utenti mensili balzano del 6% sul secondo trimestre a 232 milioni di utenti attivi mensili, ma in rallentamento rispetto al +7% del periodo aprile-giugno e al +10% del primo trimestre. Bene la pubblicità sul mobile, che rappresenta il 70% dell’intero fatturato dell’advertising.
La società dovrebbe essere quotata per meno del 10%, valutata tra i 12 e i 15 miliardi di dollari. Dall’IPO, Twitter si attende di ricavare circa un miliardo. Si occuperanno della quotazione Goldman Sachs e altre banche d’affari, che riceveranno complessivamente un compenso di 30 milioni per l’operazione.