La società di microblogging Twitter ha aggiornato la documentazione inviata alla Sec per l’IPO, comunicando che intende fissare il prezzo delle azioni da cedere sul mercato nella forchetta compresa tra i 17 e i 20 dollari ciascuna. I titoli che saranno immessi ammontano a 80,5 milioni, compresa l’opzione di over-allotment. Nessuno degli attuali azionisti cederà azioni, per cui esse saranno di nuova emissione. Sulla base dei dati forniti da Twitter alla Sec, la società viene valutata tra i 10,5 e i 12,4 miliardi di dollari, meno dei 15 miliardi stimata mediamente dagli analisti. Ma si tratta di una strategia per evitare di ripetere la brutta figura rimediata un anno e mezzo fa con l’IPO di Facebook, quando le azioni furono cedute sul mercato a 38 dollari e ripiegarono successivamente fino a 17 dollari, attestandosi solo da questo mese di agosto ai valori iniziali dell’IPO.
Twitter punta così di raccogliere circa 1,6 miliardi al massimo, attraverso la quotazione del 13% del capitale. Il roadshow dovrebbe iniziare il prossimo lunedì e già il 6 novembre potrebbe essere fissato il prezzo. Nessuna data ancora indicata per lo sbarco a Wall Street, che in teoria potrebbe avvenire anche il giorno successivo. Tuttavia, l’IPO potrebbe anche essere rimandata, qualora il mercato non fosse in grado di apprezzare l’operazione in queste settimane.
Il social network con sede a San Francisco, California, sarà quotato al New York Stock Exchange (NYSE) e non al Nasdaq, come h fatto Facebook e come si attendevano molti operatori. Le contrattazioni avverranno con la sigla TWTR.
Stando ai numeri comunicati da Twitter nella prima documentazione per l’IPO, la società presenta un ottimo trend di crescita, sia in ordine al fatturato che di utenti, ma ha incrementato in modo esponenziale anche il rosso nel corso del 2013.