Sono migliori delle attese i numeri del terzo trimestre di Facebook, il social network sbarcato al Nasdaq lo scorso mese di maggio. La società ha aumentato i ricavi del periodo del 32% su base annua a 1,26 miliardi, contro i 954 milioni di dollari dello stesso trimestre del 2011. L’utile netto si è attestato a 311 milioni, pari a 12 centesimi per azione, contro i 227 milioni e 10 centesimi per azione di un anno fa. Tuttavia, al netto di alcune partite contabili e sottraendo alcuni compensi straordinari relativi all’IPO, il trimestre ha chiuso in rosso per 59 milioni, 2 centesimi per azione.
I dati sono migliori delle previsioni, visto che il consensus Bloomberg era per un fatturato a 1,23 miliardi e per un Epg (utile per azione) rettificato di 11 centesimi.
In crescita la raccolta pubblicitaria del 36% a 1,09 miliardi complessivi, mentre quella core si è attestata a 1,06 miliardi. E il 14% dei ricavi deriva dalla pubblicità sui dispositivi mobili, pari a 150 milioni, contro i soli 10 milioni del trimestre precedente. Un dato incoraggiante, che indica la possibilità anche per Facebook di riuscire a monetizzare con maggiore efficienza gli ormai oltre il miliardo di utenti, di cui 600 milioni da mobile.
Restano alcune criticità, legate al valore delle azioni. Il titolo viaggia nelle ultime sedute intorno ai 20 dollari, quando è stato quotato a 38 dollari. La perdita è al momento del 50%, mentre questa settimana è giunto al termine un lock-up per 234 milioni di azioni, ossia il divieto di vendita. Altri lock-up sono attesi in scadenza nelle prossime settimane e non è improbabile che per tale ragione il titolo resterà sotto stress almeno fino a tutto novembre.