L’ultimo modello del melafonino di Apple non sta rendendo come si sperava. Le vendite dell’iPhone5 sarebbero molto al di sotto delle attese, tanto che ieri si è sparsa la notizia che Cupertino avrebbe tagliato gli ordinativi dei componenti per l’assemblaggio, chiedendo ai fornitori Japan Display, Sharp e LG Display di dimezzare il numero di schermi LCD da inviare alla casa americana, inizialmente previsto in 65 milioni di pezzi per il solo periodo gennaio-marzo di quest’anno. Le scorte sarebbero, infatti, al momento più che sufficienti.
La notizia è stata seguita con attenzione a Wall Street, ieri, dove il titolo è crollato del 4%, scivolando sotto i 500 dollari, per poi chiudere a 502 dollari, ai minimi dal febbraio del 2012. In ogni caso, negli ultimi quattro mesi Apple ha già perso in borsa oltre un quarto del suo valore. A settembre, aveva superato quota 700 dollari. Sembrano lontani i giorni in cui si pronosticava lo sfondamento della soglia dei mille dollari per azione, quando oggi siamo a metà di tale valore.
Ad avere affossato le vendite dell’iPhone5 ci sarebbe il successo del Galaxy3 di Samsung, che da maggio ha già venduto 40 milioni di pezzi e le previsioni parlano di un’impennata del 30% delle vendite per quest’anno. In tutto, quindi, la casa coreana avrà venduto quest’anno 290 milioni di smartphone, contro gli appena 180 milioni di Apple.
Per contrastare il successo già previsto del prossimo modello di Samsung, il Galaxy4, la cui uscita sarà a maggio, Cupertino vorrebbe lanciare nelle stesse settimane una nuova versione dell’iPhone, la sesta. Accanto ad essa, poi, si prevede anche la vendita di un cosiddetto “mini-iPhone”, ossia un melafonino low-cost, per attirare la fascia medio-bassa del mercato e i mercati emergenti.