L’operatore di telefonia fissa e mobile Wind ha comunicato che investirà un miliardo di euro nell’arco dei prossimi cinque anni, al fine di creare una copertura capillare su tutto il territorio nazionale con la rete LTE (Long Term Evolution) di quarta generazione. Saranno partner per l’operazione sia l’italiana Sirti, specializzata in progettazione, installazione e manutenzione della rete, sia la cinese Huawei, che assumerà a Milano cento persone, in seguito all’apertura di un centro apposito. La decisione di puntare sulla rete, spiega l’ad Maximo Ibarra, permetterà di meglio gestire il traffico clienti, consentendo agli utilizzatori futuri di smartphone e tablet 4G di potere scaricare fino a 100 mega al secondo, una velocità molto alta, sebbene lo stesso manager preferisca parlare di “velocità media garantita” di connessione, per evitare di esagerare sulle potenzialità.
Questi investimenti consentiranno a Wind di far fruttare gli 1,1 miliardi spesi per l’asta di due anni fa, anche se già l’Agcom ha annunciato la messa all’asta anche della banda 700 assegnata proprio alle telecomunicazioni. Un investimento appetibile, fanno sapere dalla compagnia, anche se si sottolinea come non sia sostenibile una richiesta continua di investimenti sia sulle infrastrutture che per l’assegnazione delle frequenze.
Ibarra fa notare come il potenziamento della rete arrivi a pochi mesi dal raggiungimento di un accordo con i sindacati per impedire l’esternalizzazione di alcuni servizi, cosa che ha garantito il posto di lavoro a 1.700 dipendenti.
Anche per l’ad di Sirti, Stefano Lorenzi, gli investimenti per la rete LTE di quarta generazione sono una buona notizia per il nostro Paese, sia in termini occupazionale che di strategia per un’Italia digitale.