Il carovita torna prepotentemente a gravare sulle spalle delle famiglie italiane, stando a quanto dicono i dati elaborati dall”Ufficio studi della Cgia di Mestre sulla base delle rilevazioni effettuate dal’Istat: l’aumento dei prezzi riscontrati negli ultimi 12 mesi rischia di far lievitare la spesa media di una famiglia italiana di 857,3 euro (in media).
Andando ad analizzare i dati si scopre che l’aumento più marcato lo si potrebbe riscontrare al Nord (+989,3 euro pari a +2,95%); meno marcati, dovrebbero essere invece i potenziali aumenti al Centro (+897,9 euro pari a + 2,94%) ed al Sud (+634,8 euro +2,76%). Le variazioni percentuali però risultano simili per ogni zona d’Italia, come si può leggere dai dati.
Le famiglie più colpite potrebbero essere quelle dei lavoratori autonomi, cioè essenzialmente artigiani e commercianti, dato che per loro la variazione annuale potrebbe arrivare al +2,94%, che si tradurrebbero in un esborso maggiore, sempre in media, di 1.017,7 euro.
I nuclei familiari con a capo un imprenditore o libero professionista, potrebbero subire un colpo ancora più pesante, vedendo aumentare la spesa familiare di 1.289,6 euro (cioè del +2,91%).
La situazione delle famiglie degli operai non sembra nemmeno lontanamente destinata a diventare migliore, considerando che la crescita della spesa potrebbe arrivare a 862,6 euro (che corrispondono a un +2,88%).
La risposta del segretario della CGIA di Mestre, Giuseppe Bortolussi, su cosa contribuirà di più a far lievitare i prezzi è lapidaria: <<I combustibili, l’energia ed i trasporti. Queste categorie, purtroppo, risentono della forte impennata dei prezzi registrati in questi ultimi mesi dai prodotti petroliferi>>.
Ma allora come ammortizzare tutte queste spese e aumenti? Ecco alcuni accorgimenti e suggerimenti.
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