Al Forex di Parma, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco non ha nascosto le cifre pessime sull’economia italiana. Quest’anno, il pil andrà in recessione dell’1,5%, un dato inferiore alla previsione del Fondo Monetario Internazionale, che parla di un -2,2%.
In qualità di numero uno dell’autorità di vigilanza sul sistema bancario, Visco si è mostrato preoccupato per i dati di dicembre, che mostrano un tonfo di 20 miliardi nell’erogazione del credito alle imprese, contrariamente al calo contenuto del credito alle famiglie. Un risultato molto negativo, in termini anche di serie storica.
Per questo, Visco non ha rinunciato a una sua bacchettata all’Eba, l’autorità europea, per la tempistica sbagliata con al quale ha dato il via alla richiesta di irrobustimento del patrimonio delle banche, che il governatore ritiene avrebbe dovuto avvenire contestualmente al lancio del nuovo Efsf, non prima, riducendo così il credito in favore dell’economia.
Le regole più stringenti di Basilea 3 potranno essere un’occasione per le piccole imprese, ha aggiunto, perché i limiti sono più alti, facendosi riferimento a una qualità più alta del capitale delle aziende. Proprio le imprese con capitale più solido potranno ottenere prestiti a tassi contenuti, ha spiegato Visco.
Un ragionevole incremento di capitale sarebbe alla portata delle banche italiane per il governatore, il quale auspica che si prosegua con politiche di consolidamento delle finanze pubbliche e di rilancio della crescita, grazie al recupero della produttività.
Stoccata anche per le agenzie di rating, le quali dovrebbero adottare giudizi standard e praticare relazioni trasparenti con i soggetti istituzionali nazionali e sovranazionali che svolgono analisi compiti di valutazione.