La crisi economica, poi le rivolte nei paesi arabi, la difficile situazione politico-economica in Grecia, il recente tsunami in Giappone: tutte le componenti sembravano portarci in una direzione fallimentare per tutto il comparto del turismo e dei tour operator, una realtà molto viva in Italia, ma a quanto pare, dati alla mano, le prenotazioni sono sì calate rispetto alla scorsa estate, ma meno di quanto era stato preventivato in primavera.
Roberto Corbella, presidente di Astoi, spiega infatti che: <<Il mercato fa fatica a riprendersi, ma ci sono in atto campagne di rilancio per le destinazioni che stanno soffrendo. Nonostante la crescita di altre mete, certamente non ce la faremo a recuperare i numeri dell’anno scorso, ma auspichiamo che si possano raggiungere i migliori risultati possibili a consuntivo>>. Per Paola Frigerio, responsabile programmazione di Frigerio Viaggi Network la sfida è invece ora un’altra: gli italiani vogliono andare in vacanza, e la difficoltà per i tour operator è << proporre ai clienti che in questi giorni riempiono le agenzie delle alternative con il medesimo rapporto qualità/prezzo rispetto alle medie del NordAfrica».
Per quanto riguarda invece le altre zone del globo la situazione è meno critica, dato che Corbella sottolinea come <<Più limitato invece il peso di Giappone, Yemen, Siria e Libia che rappresentano segmenti di nicchia>>.
A beneficiare della situazione sono invece le mete nostrane e la Spagna <<la destinazione cresciuta di più quest’anno con un +100%>> e a sorpresa anche la Grecia: <<il turismo è quasi tutto nelle isole che sono tranquille>>.
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