La vita nelle periferie urbane è chiaramente meno cara di quella in centro città, e questo nonostante le spese dovute ai trasporti quotidiani, secondo uno studio di Credit Suisse.
La fiscalità, spesso messa in evidenza, rappresenta soltanto uno degli elementi che permettono di determinare il costo della vita delle diverse comunità svizzere. Gli economisti di Credit Suisse reputano necessario tener conto di tutti i costi legati al luogo di residenza. Tra le numerose variabili scelte vi sono: gli affitti, i premi della cassa malati o anche dei costi relativi agli spostamenti pendolari.
La situazione dei 2’700 comuni svizzeri è stata passata in rassegna. Ne emana una tendenza molto netta che indica che il costo della vita nei cantoni urbani come Basilea-Città, Ginevra o Zurigo raggiunge i vertici. Al contrario, i comuni periferici della Svizzera centrale offrono i migliori valori alle economie domestiche.
Il rincaro dei centri è dovuto ad affitti e prezzi immobiliari particolarmente elevati, ma anche a prelevamenti fiscali che si situano generalmente nella media superiore elvetica.
Il contesto dei comuni di montagna è meno differenziato. Il budget degli abitanti delle destinazioni turistiche prestigiose soffre della pressione sui prezzi immobiliari risultanti dalla forte domanda di residenze secondarie. Al contrario, le zone meno turistiche si situano in testa alla classifica.
Lo studio conclude che un trasferimento dal centro città ad un agglomerato urbano permette di fare importanti risparmi, nonostante i costi supplementari dovuti ai tragitti pendolari.
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