Twitter potrebbe fare il suo sbarco in borsa tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014. E’ quanto riferisce il settimanale “Forbes”, secondo cui la società di consulenza del social network, GreenCast Capital, avrebbe consigliato una IPO a un valore complessivo di capitalizzazione di 11 miliardi di dollari, quando la stessa valutava Twitter 8 miliardi appena alla fine del 2011.
Il Ceo, Dick Costolo, non è molto propenso a imbarcarsi nell’avventura di Wall Street, come hanno fatto di recente Facebook e Zynga, i quali, sempre consigliati da GreenCast, hanno quotato le loro azioni a un prezzo esagerato, se è vero che oggi valgono rispettivamente in borsa la metà e un quarto del giorno dell’IPO.
La valutazione di Twitter è stata effettuata sulla base dei prezzi in vigore sul circuito secondario, dove risultano soci investitori del calibro del principe saudita Alween Bin Talal e Kingdom Holding, i quali recentemente hanno acquistato una quota per 300 milioni di dollari.
Il micro-blogging canta ad oggi mezzo miliardo di utenti registrati, di cui 200 milioni attivi mensili. I ricavi derivano per il 90% dall’advertising e nel 2012 dovrebbero essersi attestati a 260 milioni, quando gli introiti pubblicitari ammontavano a 139,5 milioni un anno prima.
Secondo alcune analisi, nel 2014 Twitter potrebbe fatturare 540 milioni, ma qualcuno si spinge ad ipotizzare anche quota un miliardo. In ogni caso, si tratterebbe probabilmente di una valutazione un pò gonfiata quella relativa agli 11 miliardi, anche perché la storia degli ultimi anni insegna a guardare con attenzione alle IPO stratosferiche, che poi si rivelano un flop.
Malgrado le indiscrezioni non siano affatto ufficiali, alcuni segnali indicherebbero che si stia andando verso Wall Street: assunzioni mirate di nuovi manager, come Mike Gupta, ex tesoriere di Zynga e fautore della sua quotazione in borsa; il miglioramento dei filtri fotografici e la possibilità di twittare dai devici mobili iOS, Android e Blackberry.