Giornata particolarmente nervosa sui mercati finanziari, quella iniziata qualche ora fa. L’ennesima pessima notizia arriva ancora una volta dall’agenzia di rating Moody’s, che ha annunciato di avere tagliato il suo giudizio sull’“outlook” del Fondo europeo salva-stati, l’Efsf, con una prospettiva che passa da stabile a negativa. La decisione dell’agenzia è da ricollegarsi direttamente a quanto già annunciato due sere fa con il taglio dell’outlook per Germania, Olanda e Lussemburgo, ossia per gli stati con rating AAA.
La passione sui mercati dei bond pubblici continua. In mattinata, lo spread decennale tra i BTp e i Bund tedeschi è schizzato già a 545 punti base, al livello più alto da quando c’è il governo Monti e solo a pochi punti ormai di distanza dal massimo storico raggiunto negli ultimi giorni del governo Berlusconi.
Intanto, alle tensioni finanziarie si aggiunge il caos politico nella UE. Ieri sera, a borse chiuse, era stata emanata una nota del governo spagnolo, con cui si annunciava che Spagna, Italia e Francia avrebbero chiesto l’immediata attivazione dello scudo anti-spread. A stretto giro è arrivata la smentita di Eliseo e Palazzo Chigi, stupiti dalla nota. Fatto, che tradisce il senso di disperazione del governo di Mariano Rajoy, alle prese con un possibile e imminente default.
Al momento, i decennali italiani rendono il 6,6% lordo, mentre quelli spagnoli il 7,7%. Lo spread Bonos-Bund è arrivato a 636 punti base. Si registra, quindi, una sorta di accelerazione più del differenziale italiano, con un avvicinamento ai rendimenti spagnoli. E’ evidente che un altro paio di sedute così e crolla l’intera impalcatura dell’euro.