Il pacchetto di misure messo in campo dall’Europa va oltre le attese più ottimistiche. Al salvataggio parteciperanno anche le banche e, nel caso le agenzie di rating decretassero il temuto default selettivo, verrebbe creata una rete di protezione attraverso l’estensione delle competenze del fondo salva-Stati (EFSF).
La forte determinazione nel salvare la Grecia ha rivitalizzato l’euro che si è portato a 1,4404 contro dollaro ed è rimbalzato ulteriormente contro franco svizzero a 1,177 in scia all’aumento della propensione al rischio.
In forte contrazione gli spread core-periferici. Il differenziale tra BTP e Bund tedesco si è ristretto a 250 punti base da 330 di lunedì. Effetti positivi anche per i bond greci. Il rendimento del titolo di Stato a 2 anni è sceso di quasi 450 punti base al 30%.
Il pacchetto di misure prevede una nuova iniezione di aiuti da parte di Ue e Fmi in favore di Atene per circa 109 miliardi di euro, destinati a coprire le necessità di cassa almeno fino al 2014.
Saranno applicate condizioni di tassi più favorevoli. La durata del prestito potrà arrivare fino a 30 anni a un costo intorno al 3,5%. I prestiti già in essere saranno prolungati.
Anche i privati, soprattutto le banche, saranno chiamati a partecipare al piano di aiuti con un intervento volontario di allungamento delle scadenze dei bond esistenti per un ammontare stimato in 54 miliardi di euro entro il 2014 e di 135 miliardi entro il 2020. Questa è la parte più spinosa dell’intervento perché potrebbe essere considerata dalle agenzie di rating come un “selective default”.
E’ anche previsto un intervento di buy back, ovvero di riacquisto dei titoli di Stato greci, per un importo stimato in 12,6 miliardi di euro.
Infine, per contrastare l’azione distruttiva della speculazione si è previsto che l’Efsf potrà acquistare titoli di Stato di paesi sotto attacco sul mercato secondario, intervento finora riservato soltanto alla Bce.
A corredo del piano di aiuti si prevede che l’Europa pianifichi un “piano Marshall” di investimenti pubblici per aiutare l’economia greca ad uscire dalla profonda recessione prodotta anche dalle dure misure di austerity richieste da UE e Fmi.
fonte dati websim.it
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