L’Ocse ha ancora una volta tagliato le stime sul pil italiano di quest’anno, portando la sua valutazione a -1,9% dal -1,8% precedente. Al rialzo, invece, la crescita prevista per il 2014, che dovrebbe attestarsi allo 0,6% dalla precedente stima dello 0,5%. Ma nell’Economic Outlook, si legge che l’Italia è l’unico paese del G7 ancora in recessione. E se la crescita da problemi, il debito ne risente, perché l’Ocse prevede che esso salirà anche l’anno prossimo, portandosi dal 132,7% del pil di quest’anno al 133,2%, per scendere lievemente al 132,6% del 2015. A tale proposito, l’istituto di Parigi ritiene che le misure messe in campo dal governo dovrebbero essere sufficienti per iniziare a far scendere il rapporto tra debito e pil, ma che un rapido declino di tale peso sarebbe possibile solo con interventi più ambiziosi.
Bene il deficit, che dovrebbe passare dal 3% di quest’anno al 2,8% del 2014 e attestarsi al 2% nel 2015. Le stime, tuttavia, sarebbero più alte di quelle fornite dal governo italiano.
In crescita la disoccupazione nel 2014, perché la percentuale di chi cerca lavoro passerà dal 12,1% di quest’anno al picco del 12,4% dell’anno prossimo, con il tasso più alto che si registrerà nel secondo trimestre del 2014. Soltanto nel 2015, invece, si dovrebbe registrare una lieve discesa, ma il tasso di disoccupazione continuerebbe a rimanere al di sopra del 12%, esattamente al 12,1%, così come nell’Eurozona si attesterà all’11,8%.
In ogni caso, la ripresa potrebbe essere compromessa dalla mancata ripartenza del credito, che potrebbe non fare affluire a famiglie e imprese i finanziamenti necessari.
Deboli le prospettive anche per l’intera Eurozona, sempre per l’Ocse, che dovrebbe passare da un pil in calo dello 0,4% di quest’anno a una crescita di appena l’1% l’anno prossimo e dell’1,6% nel 2015.