Dopo la Francia, anche il Regno Unito perde la preziosa tripla A sul suo debito pubblico, ossia la massima valutazione di affidabilità assegnata dalle agenzie di rating. Ieri sera, infatti, Moody’s ha comunicato di avere declassato il debito pubblico britannico da Aaa ad Aa1. Rivisto a “stabile” l’outlook. Immediata la reazione del Cancelliere dello Scacchiere, George Osborne, che parla di stimolo a proseguire sulla via del risanamento e conferma che Londra non fuggirà dai suoi problemi.
Moody’s ha giustificato la mossa, sostenendo che il Regno Unito sembra oggi un pò più vulnerabile agli shock, specie a una crisi dei debiti sovrani dell’Eurozona, a causa del suo accresciuto stock di debito. Tuttavia, la qualità di quest’ultimo resterebbe alta, così come l’esposizione a shock esterni sarebbe limitata, grazie alla politica monetaria indipendente di Londra.
Struttura finanziaria e istituzionale rimangono solide, malgrado mostrino minore capacità di assorbire gli shock, grazie a un’economia produttiva e molto diversificata.
La perdita della tripla A per il Regno Unito rappresenta un colpo al governo di David Cameron, impegnato come forse nessun altro in Occidente ad attuare una politica di forte austerità, per risanare i conti pubblici. Con il declassamento di Londra, poi, restano solo quattro stati nella UE con la tripla A: Germania, Olanda, Lussemburgo e Finlandia.
Si tratta del ristretto “club del Nord”, sempre più isolato e meno rappresentativo dello stato finanziario dell’intera Eurozona e della UE.