L’agenzia di rating Moody’s ha abbassato l’outlook di Germania, Olanda e Lussemburgo, portandolo da “stabile” a “negativo”, pur confermando la tripla A per i tre stati. Si tratta di una misura, che preannuncia un eventuale declassamento, entro un arco temporale di circa 90 giorni, dopo un’attenta valutazione dello stato dell’economia.
Secondo l’agenzia, c’è il rischio che la Grecia esca dall’Eurozona e ciò comporterebbe maggiori tensioni su altri stati deboli dell’area, come Spagna e Italia. Ma anche qualora la Grecia restasse, nota Moody’s, crescono le probabilità che Spagna e Italia debbano ricorrere a una qualche forma di aiuto per sostenere i propri debiti sovrani.
Per questo, continua, l’onere di ulteriori aiuti ricadrebbe maggiormente sugli stati a rating più alto. Da qui, il mutamento dell’outlook da stabile a negativo.
C’è da scommettere che la decisione di Moody’s scatenerà altre tensioni sui mercati, mentre lo spread BTp-Bund si mantiene intorno ai livelli di chiusura di ieri, quindi, ben al di sopra dei 500 punti base. Il differenziale Bonos-Bund è, invece, in zona 630 bp.
Intanto, arriva la smentita da fonti della Commissione Europea, riguardo a quanto pubblicato dalla stampa tedesca, la scorsa domenica. La Grecia non dovrebbe chiedere nuovi aiuti prima di settembre e in ogni caso, spiegano dalla Commissione, non risulterebbe che l’atteggiamento del Fondo Monetario sia cambiato.
“Der Spiegel” aveva pubblicato un articolo, in cui si preannunciava una richiesta di nuovi aiuti da parte di Atene tra 10 e 15 miliardi, seguita da un rifiuto sia dell’FMI che dai governi creditori europei a prestare nuova liquidità. In tale senso andavano pure le parole del ministro dell’Economia e vice-cancelliere tedesco, Philip Roesler, per cui la Grecia sarebbe costretta a uscire dall’Eurozona da qui a settembre, essendo a corto di cassa.