Le economie emergenti del mondo sono un’opportunità imperdibile per le aziende italiane e quando si parla di questo tipo di paesi la mente viaggia subito verso il colosso cinese, i ricchi emirati arabi e al massimo verso l’India, la più grande e dinamica democrazia del mondo. Molti però spesso si dimenticano del ruolo del Brasile, che è nel pieno di un boom economico incredibile e che si metterà in mostra al mondo tra pochi anni con le Olimpiadi 2016 e i Mondiali di calcio di due anni prima, nel 2014.
Il Brasile era proprio la meta di una missione di imprenditori italiani, circa 80, sotto la guida dei vicepresidenti di Confindustria: Paolo Zegna e Cesare Trevisani. Nel corso del viaggi ovi sono stati importanti incontri con aziende, istituzioni e imprenditori locali e si sono conclusi accordi nel campo dell’edilizia, delle costruzioni, delle infrastrutture e della sicurezza. L’obiettivo del viaggio è stato dichiarato dalla stessa Confindistria:«non è accreditarsi come prime contractor, ma piuttosto puntare sulle subforniture e i subappalti nella realizzazione dei grandi impianti sportivi».
I punto debole del Brasile sono le infrastrutture e qui le imprese italiane intendono inserirsi, o come costruttori in prima persona o come fornitori di macchinari per la realizzazione e il miglioramento della rete infrastrutturale del paese: «Ci sono senz’altro spazi per le nostre imprese soprattutto per le pmi. Qui in Brasile ci sono nicchie in cui noi italiani possiamo eccellere, ambiti in cui diamo valore; siamo in grado di offrire qualcosa di speciale in alcuni segmenti delle filiere di produzione e in questi casi la ricerca dell’interlocutore è più facile».