Giovedì e venerdì si terrà l’importante e atteso Eurogruppo di Bruxelles, che dovrebbe decidere in modo definitivo la direzione che la UE e l’Eurozona dovranno intraprendere nella vicenda dei debiti sovrani e della crisi finanziaria. Ma alla vigilia del vertice, che un pò tutti vedono quale ultima chiamata per l’Europa, il cancelliere tedesco Angela Merkel ha ribadito la posizione contraria della Germania agli Eurobond, sostenendo che nell’incontro di questa settimana si dovrà porre l’accento sulle politiche di bilancio e non su come mettere insieme il debito dei singoli stati.
La reazione delle borse è stata molto negativa, con Piazza Affari sprofondata del 4%, bruciando in una seduta 12,5 miliardi di euro di capitalizzazione e diventando maglia nera del Vecchio Continente. Male anche lo spread, che si riporta sopra i 450 punti base.
Gli investitori sono consapevoli che quello che avrebbe dovuto essere il vertice risolutivo si trasformerà nell’ennesimo incontro infruttuoso tra i capi di stato e di governo. Non convince neanche la Grecia, il cui nuovo governo non sarà rappresentato a Bruxelles, per via di una convalescenza del premier Samaras. Il ministro dell’Economia designato Vassilis Rapanos si è dimesso ancor prima di giurare per motivi di salute.
Uno stato di confusione e di sfiducia, incrementato anche dalle dichiarazioni della Commissione e dalle indiscrezioni sul rapporto della Troika (UE, BCE e FMI) sulla Grecia, che lasciano intravedere l’inasprirsi dello scontro tra creditori europei e nuovo governo ellenico, tanto che l’ammorbidimento del Memorandum non è più così scontato. E tutto questo, mentre ieri la Spagna ha fatto richiesta formale di aiuti alle proprie banche per 62 miliardi.