In assenza di una ripresa economica di cui non c’è nessun tipo di premessa, il mercato italiano dell’auto si sta assestando al di sotto dei due milioni di veicoli l’anno. L’avvertimento arriva dal presidente dell’Unrae, l’associazione dei costruttori di auto esteri, Loris Casadei, che a proposito del mercato europeo ritiene che presenterà invece dati in miglioramento rispetto a quelli dell’anno precedente.
Per l’anno in corso in Italia “nonostante la ripresa dal mercato delle flotte aziendali dovuta a due anni di stasi”, ha messo in evidenza Casadei, “la raccolta globale degli ordini rimane estremamente bassa. La crisi economica globale che il mondo ha già superato, permane in alcuni Paesi dell’area mediterranea in cui si è avuta una perdita stabile di ricchezza” che per l’Italia comporta un calo di 300.000 immatricolazioni l’anno.
A livello europeo, ha proseguito, a parte i Paesi dell’area mediterranea come Grecia, Italia, Spagna e Portogallo, ce ne sono altri, come la Germania, l’Austria, la Gran Bretagna, che danno ottimi segnali. Anche la Russia è in piena ripresa dal punto di vista dell’auto.
Qualche indicazione sul trend dell’auto arriverà sicuramente dal prossimo Salone Internazionale dell’auto di Ginevra dove saranno circa 170 le anteprime mondiali o europee, di cui 44 relative ai veicoli elettrici. L’ottantunesima edizione del Salone si svolgerà dal 3 al 13 marzo, con 260 espositori di 31 Paesi, su una superficie espositiva di 80 mila metri quadrati, a fronte di una richiesta superiore.
Tra i nuovi espositori figurano costruttori minori e preparatori di auto, mentre tornano la coreana Ssangyong dopo due anni e la De Tomaso, che mancava da nove anni. Particolare spazio verrà dedicato ancora al comparto delle auto elettriche e alla mobilità del futuro, con il Padiglione verde che raggruppa 36 espositori tra cui case costruttrici, istituti di ricerca e università.
Le indicazioni di Deere, concorrente di Cnh nelle macchine per l’agricoltura, sono positive. Tanto che ieri Cnh a Wall Street è salita del 3,7% e oggi sale ancora dello 0,7%. Alla luce della continua crescita delle materie prime agricole Equita (hold e target a 10,7 euro su Fiat Industrial) ritiene sia possibile una sovra performance rispetto al range della guidance. Comunque le stime del consensus sono già superiori.
Inoltre, nella conference call di ieri il management di Daimler ha dichiarato di non essere riuscito a trovare un accordo conFiat Industrial sulla valutazione della controllata Iveco. Se da una parte ciò conferma l’interesse da parte di terzi, gli analisti restano dell’idea che il demerger non sia stato fatto per cedere.
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