Dal 1° di aprile, oltre al medico sotto il camice bianco troveremo anche un agente del fisco. Da alcuni giorni tocca anche ai medici di famiglia dare la caccia a coloro che evadono il fisco quando non vogliono pagare il tiket per le prestazioni sanitarie delle quali usufruiscono.
L’esercito degli evasori dei ticket sanitari sta crescendo, per cui le ASL hanno chiesto ai medici di verificare se i loro assistiti hanno diritto o meno all’esenzione, in base al reddito. Tale compito è stato affidato anche alle ASL e di conseguenza ai medici, da un decreto del 2009 che le Regioni stanno cominciando ad applicare in ordine sparso e con modalità diverse. Per esempio in Emilia Romagna, è stato deciso di assegnare alle ASL il compito di rilasciare un certificato ai cittadini con il codice di esenzione da comunicare al proprio dottore; mentre in altre, come in Lazio, ci si affida alla buona volontà dei medici per gestire la verifica.
I Medici di Famiglia si prendono già cura di controllare le esenzioni per patologia, compito che è reso loro semplice, prima di tutto in quanto conoscono le patologie dei loro pazienti, ma che allo stesso tempo è facilitata dalla complilazione delle ricette su pc, cui vengono riportate le esenzioni per patologia. Spetterà quindi ai medici indicare sulla ricetta il codice di esenzione per reddito, consultando un apposito elenco dal loro PC, fornito dal sistema tessera sanitaria dell’agenzia delle Entrate, dal quale risulterà la condizione di esenzione o meno del cittadino. La nuova mansione, però non piace ai sindacati medici che bocciano questa nuova mansione, ritenute inapplicabili e svilenti, ma che soprattuttto sottraggono tempo prezioso all’assistenza clinica dei pazienti.
Tutti d’accordo nel combattere l’evasione dei ticket, che vale secondo alcune stime oltre un miliardo l’anno. Più che per l’evasione fiscale in se stessa, il non pagamento del ticket va a danneggiare coloro che hanno diritto all’esenzione, e che hanno anche bisogno di cure particolari e costose. Secondo il sindacato dei medici la caccia agli evasori non dovrebbe entrare nei nosocomi. I vari sindacati si difendono sostenendo che non è compito dei medici eseguire tale verifica e che i medici di famiglia non hanno alcuna intenzione di farsi carico anche di questo aggravio burocratico, che svilisce la professionalità del medico.