Sorpresa, ieri, sulla questione La7. Non è stata ufficializzata la cessione della settima rete controllata da Ti Media, come le indiscrezioni volevano ieri mattina. La vendita potrebbe slittare al 4 marzo, quando si riunirà il cda di Ti Media. Resterebbero ancora alcune questioni sullo sfondo da valutare, sebbene i punti salienti dell’accordo con Urbano Cairo sono già noti. In sostanza, Telecom Italia, che controlla Ti Media, non riceverebbe alcun introito cash dalla vendita della rete, malgrado avesse nelle scorse settimane preventivato incassi per almeno 450 milioni.
Al contrario, per agevolare la cessione, La7 porterebbe con sé una dote di quasi 100 milioni di euro, di cui 83 milioni per costi relativi alla gestione industriale e 7 milioni per le competenze del personale dipendente. A ciò si aggiunge la rinuncia della riscossione di 63 milioni di euro di crediti da parte di Telecom verso Ti Media, relativi proprio a La7. E la compagnia si impegnerebbe anche ad assicurare alla rete 10-12 milioni di euro, necessari per fronteggiare con maggiore serenità i primi passi della gestione Cairo, dato che La7 accumula disavanzi su disavanzi ogni giorno.
In pratica, quindi, la rete sarebbe sgravata dai debiti, in modo da presentarsi all’acquirente senza pesi ulteriori. Si tratta ancora sul trasferimento di personale, che Cairo vorrebbe avvenisse per buona parte dei 477 dipendenti di La7 verso la controllante. Altro aspetto collaterale riguarda anche il costo dell’affitto dei multiplex, che rimarranno in capo a Ti Media.
Infine, dovrebbe essere confermato il contratto della Cairo Communication con La7 sulla raccolta pubblicitaria fino al 2019, per la cui conservazione il patron del Torino si sta lanciando nell’impresa dell’acquisizione della rete.