Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, attacca la politica in generale dal palco dell’assemblea nazionale dell’associazione di imprenditori: infatti le critiche sono andate sia al governo che all’opposizione: il primo è stato accusato di non aver ancora messo in atto le riforme che sono state più volte annunciate come imminenti, mentre i secondi sono stati additati di eccessiva frammentazione e definiti come «ancora incapaci di esprimere un disegno riformista».
Se le riforme sono necessarie, lo è ancora di più l’obiettivo che esse devono perseguire: «Se il risultato elettorale finale convincerà Governo e maggioranza di avere davanti a se ancora due anni di lavoro la loro agenda deve concentrarsi su un’unica priorità: la crescita», considerando che gli ultimi dati Istat sull’economia italiana non sono stati assolutamente positivi, nonostante il ministro dell’economia Giulio Tremonti abbia dichiarato che <<l’Italia non è più povera di 10 anni fa>>, come sosteneva un’indagine dell’istituto di statistica.
Gli industriali continuano a chiedere a gran voce «di smetterla con gli annunci estemporanei a cui spesso non sono seguiti passi concreti» e chiedono «Semplificazioni e liberalizzazioni subito. Infrastrutture subito. Riforma fiscale subito». Le dichiarazioni sono le stesse da tanto tempo e gli annunci del governo in questi anni non sono mancati, ma di riforme serie non se ne sono ancora viste: bisogna dare atto alla Marcegaglia di aver riportato la verità.
Occorre però notare che dal punto di vista politico le riforme scontentano necessariamente qualcuno e in periodo pre-elettorale non sarebbero mai state fatte: ormai tra due anni ci saranno le elezioni politiche e se i governo vorrà fare qualcosa questo è l’anno buono.
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