L’Istat ha pubblicato i dati sul pil italiano nel terzo trimestre del 2013, trovando che per la prima volta, dopo otto trimestri consecutivi in calo, non si è riscontrata una riduzione su base congiunturale. Insomma, il pil è rimasto stabile, rispetto al secondo trimestre, anche se su base annua è diminuito dell’1,8%. I dati sono migliori della stima preliminare, che davano il pil in calo dello 0,1% sul secondo trimestre e dell’1,9% su base tendenziale. La variazione acquisita per il 2013 è del -1,9%, nel caso in cui si registrasse una variazione nulla nell’ultimo trimestre dell’anno.
Notizie positive arrivano anche dalla produzione industriale di ottobre, che ha registrato, sempre secondo l’Istat, un aumento mensile destagionalizzato dello 0,5%, anche se su base annua si è avuto un calo dello 0,5% (dato corretto per l’effetto del calendario: 23 giorni lavorativi nell’ottobre 2013 contro i 21 dello stesso mese del 2012). Il dato acquisito per i primi mesi del 2013 è di un calo del 3,5% della produzione su base annua.
La stessa Istat ha precisato che l’arresto della caduta non consenta di parlare di fine della recessione, che in ogni caso non potrebbe essere ufficializzata dall’istituto, in quanto non ha tale compito, ammette.
In ogni caso, resta indubbio che si tratti di una notizia positiva per l’economia italiana, che quanto meno non starebbe continuando ad arretrare, anche se difficilmente ciò coinciderà con una ripresa robusta, prevedendosi una risalita lenta e anemica per i prossimi mesi. A questo punto, diversi analisti stimano che nell’ultimo trimestre del 2013 potrebbe registrarsi una crescita del pil su base congiunturale.