Notizie ancora negative sul fronte occupazionale. L’Istat ha certificato che ad aprile di quest’anno, il tasso di disoccupazione si è attestato al 12%, rivisto al rialzo dalla stima flash dell’11,9%. Nel corso del primo trimestre, la disoccupazione è salita al livello record del 12,8%, il dato più alto dal 1977, mentre la disoccupazione giovanile ha toccato il 41,9%, con punte del 52,8% per le giovani donne del Mezzogiorno. In valore assoluto, a cercare un lavoro sono 3 milioni 276 mila persone. E vuoi per i criteri più stringenti della legge Fornero, vuoi anche per un ciclo economico negativo, stavolta non si salvano nemmeno i contratti precari, perché risultano in diminuzione nel primo trimestre di 100 mila unità.
E secondo l’Eurostat, nell’Eurozona, ad aprile i disoccupati sarebbero saliti al 12,2% dall’11,2% di un anno prima. La disoccupazione giovanile è arrivata al 24,4%, con punte drammatiche in Grecia, Spagna e Portogallo, gli unici paesi a fare peggio di noi.
E se la disoccupazione sale, anche l’inflazione a maggio avrebbe rialzato appena la testa. Secondo la stima preliminare dell’Istat, l’indice dei prezzi al consumo sarebbe cresciuto dell’1,2% su base annua e dello o,1% sul mese di aprile. Si tratta di una lieve accelerazione dall’1,1% registrato nel mese precedente. Lo stesso discorso vale per l’Eurozona, dove l’inflazione passa dall’1,2% di aprile all’1,4% di maggio.
Sia in Italia che nell’Eurozona, a determinare la crescita dei prezzi sono stati gli alimentari e le bevande alcooliche, mentre i beni energetici hanno spinto al ribasso i prezzi, con una tendenza molto più marcata nel nostro paese che nel resto dell’unione monetaria.