Sta per arrivare la riforma complessiva dell’IMU. Il ministro per gli Affari regionali, Graziano Del Rio, ha annunciato, infatti, che entro fine di agosto sarà completata la revisione della tassazione sugli immobili, a cui seguirà nei prossimi mesi anche la riforma del catasto. In particolare, il ministro ha reso noto che l’IMU sulle prime case non sarà abrogata per tutti, ma continuerà ad essere pagata per gli immobili di categoria catastale A8 e A9, ossia le cosiddette “abitazioni di lusso”, che ad oggi rappresentano, tuttavia, solo lo 0,1% del totale degli immobili. L’abrogazione totale costerebbe allo stato 4 miliardi di euro all’anno, da sommare ai 2,1 miliardi per il mancato gettito dal non aumento dell’IVA, che diventano 4,2 miliardi già dal 2014. Resta da vedere, però, se parte congrua dell’onere possa essere sostenuto solo da poche decine di migliaia di abitazioni, il cui gettito è stimato in alcune decine di milioni di euro ogni anno.
Dopo l’estate, poi, completata la riforma dell’IMU ci sarà anche quella del catasto, il cui criterio principale consiste nel portare i valori degli immobili a quelli di mercato. Una rivalutazione, che mediamente potrebbe portare anche a più del raddoppio degli attuali valori catastali. La riforma riguarderà 60 milioni di unità immobiliari e sarà attuata dai Comuni, attraverso un complesso procedimento, che si avvarrà anche di un logaritmo matematico, al fine di determinare i presumibili valori di mercato di ciascun immobile.
E’ prevista anche la possibilità per il contribuente di fare ricorso in autotutela contro le valutazioni considerate eccessive da parte dei Comuni, avendo garantito anche il ricorso davanti al Tar. In ogni caso, la valutazione degli immobili non dovrebbe più basarsi sui vani, bensì sui metri quadrati. Resta da vedere se questi nuovi criteri non comporteranno un aggravio per ampie fasce dei contribuenti, che è il timore di molti italiani.